- Calcio: De Siervo, 'soddisfazione nel vedere la Lega A compatta'
- Oliviero Toscani ricoverato a Cecina in gravi condizioni
- Borsa: l'Europa contrastata dopo Wall Street e dati Usa
- Harry e Meghan aprono villa a Montecito ad amici evacuati a LA
- Brunori Sas, 'narro la rigenerazione e torno debuttante'
- Beirut, due persone uccise in un raid israeliano nel sud
- Sul podio del Lingotto il sudcoreano Myung-Whun Chung
- Rally del petrolio, Brent supera gli 80 dollari al barile
- Zucchero per la prima volta al Circo Massimo
- Calcio: Torino; Vanoli, 'darei tutto per vincere il derby'
- Cei, in seminario ok anche a gay, ma essenziale castità
- La chiacchierata tra Obama e Trump diventa virale sul web
- Calcio: Conceiçao, mercato?Club vuol parlare ma timing sbagliato
- A Bankitalia sistema pagamenti instantanei 5 paesi Balcani
- Jabil, parte l'iter per il licenziamento di 413 lavoratori
- Il petrolio è in forte rialzo a New York a 77,02 dollari
- Sci: St. Anton; Goggia 'in gara condizioni diverse dalla prova'
- Manfredi, l'Anci sempre contraria a vincoli di mandato
- Meloni, Aoun sarà una guida sicura e autorevole per Libano
- Operativa la jv tra Marcegaglia Steel e Manni Group
- Calcio: Conceicao, Milan pancia piena? Supercoppa dimenticata
- Migliaia di guardie rivoluzionarie sfilano a Teheran
- Idf, raid contro Houthi in risposta a missili su Israele
- Sofia, su Rai Play i diritti negati alle donne in Marocco
- Usa creano 256.000 posti di lavoro, disoccupazione al 4,1%
- Setta delle bestie nel novarese, una condanna e 25 assolti
- Calcio:Galliani, salvezza?Difficile ma ci dobbiamo provare +RPT+
- Media, 'anche due inglesi tra aggrediti a Piazza Duomo'
- Esplosioni vulcaniche e crateri bui nei nuovi scatti di Mercurio
- Da incendi Los Angeles fino a 150 miliardi di danni
- Kallas, 'Starlink? Spetta agli Stati decidere i fornitori'
- Ong, giustiziato funzionario accusato di legami con Assad
- Calcio: Thiago Motta, 'derby è gara speciale, vogliamo vincere'
- Il Cidim porta la musica italiana in Egitto, 4 concerti al Cairo
- Ranieri 'mercato? Chi viene dovrà essere da Roma'
- Arriva il Conte di Montecristo, la serie evento su Rai1
- Calcio: Juve; Motta, 'Capitano? Ci sono tanti leader'
- Calcio: l'Inter perde anche Bisseck per infortunio
- Tim Rowlands, per la serie "M" strumenti acustici ed elettronica
- Calcio:Abodi 'Stadi? Obiettivo 2025 aprire almeno tre cantieri'
- Media, 'bombardamenti sulla capitale dello Yemen Sanaa'
- Da Genovese a Virzì e Avati, il cinema italiano 2025
- Kallas, 'incontrare Putin? Mosca capisce solo la forza'
- Kallas, 'Musk può avere le sue opinioni ma noi vigiliamo'
- Abodi 'limite mandati? partendo da sport logica di rotazione'
- Al via i lavori del nuovo treno Orient Express di Accor
- L'Europa dello spazio punta su più autonomia e competitività
- Calcio: Galliani, salvezza? Difficile ma ci dobbiamo provare
- Ue a Varsavia, rispettare mandato di arresto per Netanyahu
- Abodi, 'al lavoro su nuova Melandri e assetto sistema sportivo'
Julie Christie l'antidiva compie 80 anni
"Recitare mi porta via dalla vita", successi da Zivago a Compari
(di Giorgio Gosetti) Nella sua fattoria nella campagna del Galles, Julie Frances Christie domani compie 80 anni. L'attrice che Al Pacino definiva la diva «più poetica del mondo» potrebbe apparire come un'antica foto scolorita nella memoria di tanti spettatori, ma bastano pochi titoli della sua carriera per far risplendere una dolcezza languida, una bellezza modernissima, un talento cristallino che sta nella storia del cinema: "Darling" di John Schlesinger che la porta all'Oscar nel 1966; "Il dottor Zivago" di David Lean, "Fahrenheit 45" di François Truffaut, "Via dalla pazza folla" (ancora Schlesinger che con tre film è il suo vero pigmalione), "Messaggero d'amore" di Joseph Losey, "A Venezia un dicembre rosso shocking" di Nick Roeg: in un solo decennio (tra il 1963 e il 1973) diventa l'icona del Free Cinema inglese, una star a Hollywood, il volto di un cinema inglese che conquista il mondo. Julie Christie è nata in India, a Chabua nell'Assam, il 14 aprile 1940, figlia di un piantatore di tea in quello che era ancora Impero Britannico e di una pittrice gallese, Rosemary, che la portò in Europa ancora bambina dopo la separazione dal marito. Battezzata col rito anglicano, studentessa in un collegio religioso (da cui viene espulsa), trova la sua strada a Londra, alla Central School of Speech and Drama, autentica istituzione del teatro inglese e da qui riesce a ottenere il primo ruolo nella serie tv "A for Andromeda" del 1961. Il grande successo di questo sceneggiato le permette di candidarsi al cinema dove Ken Annakin la sceglie nel cast di "Julie, perché non vuoi" del 1962. Perde la sfida con Ursula Andress per il primo film della serie 007 (ma è una fortuna, perché ha davvero poco della Bond Girl) e la chiama invece Joh Schlesinger per "Billy il bugiardo", a caccia di una giovane attrice visto che è rimasto a terra dopo il rifiuto della prima candidata. In coppia con Tom Courtenay diventa subito il simbolo della Swinging London, giovane, bella, arrabbiata e ribelle alla tradizione inglese. Sono gli anni della generazione hippie, del libero amore, del rifiuto del capitalismo e della conservazione. Julie si ritrova in pieno in questo modo di viere che le apparterrà del resto per tutta la vita. Nel '65 fa il grande salto grazie ai suoi maestri (Schlesinger e Lean) con l'accoppiata "Darling"e "Zivago". All'inizio degli anni'70 sbarca stabilmente in America, si lega sentimentalmente a Warren Beatty (con cui fa coppia nel meraviglioso "I compari" di Robert Altman che le vale una seconda nomination all'Oscar). Non ha un carattere facile ("era meravigliosa - ricorda Beatty - ma anche la donna più nervosa che ho mai incontrato"), detesta il ruolo della star ("era come vivere con del chewing-gum nei capelli"), ma dopo il successo de "Il paradiso può attendere" tronca di netto la sua vita americana e si rifugia nel Galles, tra le pecore e le galline della sua fattoria. Da allora ha sempre accettato pochi e selezionati copioni per il cinema, spesso preferendo dei "cammei" o dei ruoli secondari come in "Prigioniero del passato" di Alan Bates o "Calore e polvere" di James Ivory. Rifiuta la parte in "American Gigolo", accetta l'offerta di Kenneth Branagh per la sua unica apparizione scespiriana ("Hamlet"), bussa per la terza volta all'Oscar con "Afterglow" di Alan Rudolph nel 1997. Da allora ha giocato con il suo mito in piccoli ruoli da "Troy" a "Harry Potter", ma solo due volte è tornata al centro della scena: nel 2006 con "Away from Her" in cui interpreta una donna malata di Alzheimer (da cui è nata la leggenda ricorrente che soffra dello stesso male) e con "La regola del silenzio" del 2012 per cui non ha saputo negarsi al grande amico Robert Redford. Quando sta a Londra vive in un appartamentino anonimo del West End insieme al suo compagno, il giornalista Duncan Campbell, va a fare la spesa in autobus e, appena può, torna in campagna. "Recitare - ha detto in una delle sue rare interviste - mi portava via dalla vita vera che io volevo. Non sono mai stata, purtroppo, un'attrice totalmente devota a questo mestiere. Non ho nulla contro l'edonismo perché la vita è bella e va vissuta, ma ognuno ha i suoi piaceri. Il mio non è sotto i riflettori". Bionda, capace di mutare lo sguardo dall'ironia alla passione, dalla risata al pianto, capace di arricciare la bocca bellissima per assecondare i profondi occhi azzurri, Julie Christie è ormai un mito oltre la sua volontà: per la sua generazione almeno è la portabandiera di un modo di vivere che rifiuta la convenzione, crede nei valori, ama le persone o non le loro apparenze. Vegetariana, ambientalista, di idee progressiste, Julie è anche oggi la donna che guarda il mondo e si dice: "Via dalla pazza folla".
C.Garcia--AMWN