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Unicef, 'mezzo miliardo di bambini vive in guerra'
Iacomini: 'Il 2024 peggio che mai. E solo il Papa ne parla'
(di Fabio Govoni) "Nel mondo quasi 500 milioni di bambini vivono in situazioni di conflitto, di violenza estrema", 59 milioni dei quali in situazioni di guerra vera e propria, gli altri di conflitto latente di cui nessuno parla. Nel 2024 50 milioni di bimbi sono fuggiti da conflitti: quasi la metà degli sfollati a livello globali. E a questi bisogna aggiungere un miliardo di bambini, quasi la metà dell'infanzia del mondo intero, che vive in 33 Paesi ad alto rischio climatico, soggetti a disastri naturali, carestie, siccità, malattie, inquinamento, che producono una media di 20mila bambini nuovi sfollati, pari agli abitanti di un Comune medio italiano, ogni giorno. Lo dice in un'intervista all'ANSA il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, che ricorda come ci siano almeno cinque situazioni estreme, con Gaza all'apice. Nella Striscia "sono state uccise 45 mila persone, di cui il 60% donne e bambini, e c'è un milione e 100mila bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria, che non hanno nulla. Ma non ho mai visto neanche prima quello che è accaduto il 7 ottobre, con madri (israeliane) sgozzate con i bambini in grembo e bambini rapiti". In Libano la guerra ha ucciso 240 bimbi e ne ha feriti altri 1.400, "con un aumento sconsiderato di minori con la vita sconvolta e altri 2 milioni che non vanno più a scuola, non hanno più assistenza umanitaria né servizi di base per la distruzione di case, ospedali, scuole e infrastrutture". Quanto al Sudan, dove c'è un conflitto "terribile" e l'accesso umanitario è limitato (e mancano anche dati precisi), più della metà dei 24 milioni di bambini del Paese vive in condizione di necessità estrema. "Credetemi, rispetto anche a Gaza, all'Ucraina e al Libano, in Sudan come dimensioni le conseguenze sono le peggiori viste in 20 anni nel mondo intero. Qui, in un Paese di cui non si parla mai, siamo al peggio del peggio. Il Sudan è la madre di tutte le emergenza umanitarie dimenticate", osserva Iacomini. In Ucraina, 2.400 bambini sono morti o feriti dall'inizio della guerra, due al giorno di media; un milione e 700 mila bambini si trovano senza accesso all'acqua potabile e 3,4 milioni e mezzo di persone vivono senza corrente elettrica, che in media manca 18 ore al giorno. Sono stati distrutti 1.500 istituti scolastici e più di 660 strutture sanitarie, spiega ancora il portavoce Unicef, che racconta: "Sono appena tornato da lì e ho visto bambini che vivono in media 6 ore al giorno sottoterra in scantinati al buio, in spazi umidi perché arrivano i raid. Ho parlato con molti bambini ucraini e molti sono profondamente traumatizzati. Hanno fatto anche dei disegni molto esplicativi in cui il loro sogno è quello di dormire. Un bambino dovrebbe dormire per sognare, non sognare di dormire". In Siria, infine, ci sono 7 milioni di civili sfollati e 17 milioni di persone, metà dei quali minori, in situazione di disperato bisogno. Il 90% della popolazione vive in povertà estrema. Nelle ultime settimane, inoltre, 80 bimbi sono stati uccisi. Il portavoce dell'agenzia Onu per l'Infanzia spiega anche che non bisogno dimenticare Birmania o Haiti. "Ma quando si parla del Congo, si arriva a 15 milioni di bambini colpiti dal conflitto civile, con urgenti problemi umanitari". Nel 2025, calcola l'Unicef, ci saranno ulteriori 200 milioni di bambini nel mondo in 146 Paesi ad avere bisogno di assistenza umanitaria. "Ogni anno - confessa - mi trovo a commentare le parole del Papa a Natale. Forse è l'unico grande eroe di quest'epoca che ricorda che i bambini subiscono di tutto. Ogni anno dico che la situazione è la peggiore, ma mai c'è stata tanta crudeltà come quest'anno, mai tanti disastri. Gaza è all'apice. Mai come quest'anno, di fronte alle parole del Papa, dovremmo dichiarare il nostro fallimento come adulti: non siamo stati capaci di fermare tutto questo".
A.Mahlangu--AMWN