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Uccisero genitori, rinviata a gennaio revisione caso Menéndez
I fratelli all'ergastolo chiedono revisione per legittima difesa
Lyle e Erik Menéndez non torneranno a casa per Natale. Un giudice di Los Angeles ha stabilito che l'udienza per la revisione del caso dei due rampolli di Beverly Hills che uccisero i genitori a fucilate nel salotto di casa nell'agosto del 1989 non si terrà più l'11 dicembre, ma il 30 e il 31 gennaio. Erano 28 anni che il caso dei fratelli Menéndez non tornava in tribunale. Questa mattina i due uomini, che oggi hanno 56 e 53 anni, avrebbero dovuto collegarsi con l'aula di Van Nuys, a nord della città californiana, in videoconferenza dal carcere di San Diego in cui scontano la pena. Per problemi tecnici hanno partecipato tramite telefono e non hanno parlato. Lo hanno fatto per loro la 92enne Joan Vander Molen, sorella della madre Kitty, e Teresita Baralt, di 85 anni, sorella del padre, sostenendo che la condanna a vita senza condizionale inflitta al termine del processo nel 1996 va rivista. La difesa porta nuove prove che dimostrerebbero che Lyle e Erik - 21 e 18 anni all'epoca del crimine - subirono violenze sessuali e abusi da parte dei genitori per tutta la vita. Secondo la difesa, l'omicidio sarebbe avvenuto perché i ragazzi temevano per la propria vita e non perché volevano metter mano all'eredità di 14 milioni di dollari, come invece affermato nella sentenza. Dopo 35 anni di carcere, la strada verso la libertà sembrava in discesa quando, un mese fa, il procuratore generale di Los Angeles Jorge Gascón ha raccomandato al giudice di riconsiderare il caso anche sulla scorta di una nuova legge della California secondo cui chi compie un delitto a meno di 26 anni può essere condannato a un massimo di 50 anni di carcere. Considerando la buona condotta e la riabilitazione dei condannati, Gascón chiedeva che potessero accedere alla libertà vigilata da subito. Ma ors c'è una complicazione: Gascón non è stato rieletto a capo della procura di Los Angeles e il suo successore, il conservatore Nathan Hochman, ha bisogno di più tempo per studiare i documenti. Ecco perché il giudice Michael Jesic ha rimandato l'udienza di un mese e mezzo.
M.Fischer--AMWN